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Shop design: l’intervista a Alessandro Cesaraccio

Il cliente non è più un soggetto passivo, oggi è il protagonista indiscusso della relazione: non si acquista più spinto unicamente dal bisogno ma dal desiderio e, pertanto, si aspetta nella fase di acquisto di vivere una vera e propria esperienza.

Gli store devono saper cavalcare l’onda del cambiamento e rivedere il concetto di negozio “tradizionale”.In quest’ottica, il design del punto vendita, riveste un ruolo chiave.

Oggi ci troviamo con l’Architetto Alessandro Cesaraccio per discutere di design e di .

Architetto, da quanto tempo lavora nell’ambito della progettazione di negozi e spazi commerciali?

Ho fondato il mio studio di integrated architecture nel 1990: quest’anno festeggiamo il trentennale. Come studio, ci siamo occupati di progettazione architettonica in vari settori, attuando anche interventi in ambito commerciale e negozi, soffermandoci e potenziandoci nel mondo del Retail che è in continuo sviluppo e trasformazione.

Nella progettazione di un negozio quali aspetti sono fondamentali?

Fondamentale è il saper ascoltare le richieste e instaurare un dialogo comunicativo con il cliente: è attraverso un legame di empatia che si concretizza la comprensione estetica. Un’estetica che deve accompagnarsi ad una conoscenza tecnica del settore ed uno studio attento degli spazi entro i quali si andrà a realizzare il negozio. L’esecuzione qualitativa risiede, quindi, nel codificare con entusiasmo e propositività le esigenze della committente in un linguaggio che può essere compreso e utilizzato in fase di progetto architettonico, offrendo un valore aggiunto di immersione e multisensorialità nella User Experience.

I brand sono chiamati a offrire non solamente un prodotto o un servizio ma un valore aggiunto all’esperienza d’acquisto. Quali fattori, dal punto di vista del design, possono contribuire al raggiungimento di tale obiettivo?

Il valore che si deve aggiungere all’esperienza di acquisto è “l’emozione”.

Per far si che questa esperienza sia il più possibile efficace, questa deve essere “multisensoriale”. Ad un efficace design, vanno aggiunti, quindi, tutti quegli elementi capaci di coinvolgere nella totalità le capacità sensoriali del visitatore e portarlo a vivere un’esperienza piacevole ed appagante. Direi che il coinvolgimento deve essere “neuronale”, deve cioè creare empatia tra lo spazio fisico e l’individuo.

La sostenibilità è una tematica sempre più discussa anche nel mondo del retail, quali sono, secondo lei, i vantaggi dell’adozione di scelte green per la progettazione di uno store?

Più che una discussione, è  la consapevolezza che questa è l’unica via che possiamo intraprendere per il futuro e non solo in ambito del retail.

Quali sono le ultime tendenze in termini di Interior Design?

Essere curiosi verso il mondo è l’unica vera tendenza che non passerà mai di moda: guardare al nuovo, all’antico, a quello che la natura e l’uomo hanno da offrire. Tutto ciò che ci entusiasma e ci porta a voler conoscere ed imparare è il principio della creatività stessa.

Penso che la storia italiana, il nostro Heritage e identità, sia il nostro patrimonio più grande e che quindi debba essere parte integrante del processo creativo per ogni designer: non si può guardare al futuro senza guardare il passato, così come non si può essere fossilizzati su ciò che è stato. Il designer deve essere sempre in “movimento”: di idee, di concetti, di pensieri e di conoscenza.

Quali sono i fattori necessari per realizzare un negozio di successo?

Non credo ci siano formule o fattori definibili per creare un negozio di successo, così come non ne esistono per le arti in generale. Se questi fossero codificati, basterebbe applicarli e sarebbe semplice per tutti realizzare, non solo un negozio, ma anche una sinfonia, un quadro, una scultura, una squadra di calcio, di successo e senza il minimo rischio.Ma sappiamo che non è cosi. Fecero a Leibniz la domanda su cosa è la bellezza e la sua risposta fu” la bellezza… è quel certo non so che”. Forse è in quella risposta che sta la bellezza della nostra sfida.

L’elemento indispensabile affinché il cliente viva un’esperienza multisensoriale all’interno dello store, è dunque quella magia che deve crearsi tra la persona e l’ambiente che lo circonda. Per riuscirci però non esistono regole da applicare ma saper ascoltare il cliente, capirne i bisogni ed essere molto creativi.

 

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Laureata in Comunicazione&DAMS con un Master di Progettazione e Management del Multimedia, si occupa di comunicazione digitale. Appassionata di arte e cinema.

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